Formazione ibrida e sincrona, con tanta voglia di tornare in presenza, ma anche accento su new management skill, personal development e leadership, accanto alla ripresa delle competenze tecniche che necessitano di aggiornamenti. Sono queste, stando ai dati della Survey “Training modalities & outsourcing trends” realizzata da Cegos Italia e diffusa l’8 giugno, le principali attività a valore aggiunto cui i responsabili delle risorse umane italiani vorrebbero dedicare maggiore attenzione.

La ricerca è stata condotta su un campione di addetti HR di 230 aziende sul territorio nazionale, di cui il 50% nel Centro Nord e il 40% con un numero di dipendenti compreso tra i 101 e i 500. La pandemia ha reso le organizzazioni più consapevoli dei rischi e dei danni che alcuni gap formativi possono generare, tanto che, rispetto al 2020, il 18% in più delle imprese ritiene la formazione ancora più strategica (49% dei rispondenti vs 31% del 2020); inoltre, sono in calo le aziende che hanno deciso di sospenderla rispetto alla rilevazione precedente (7% vs 10% del 2020). Per garantire efficacia ed efficienza, si preferisce un apprendimento ibrido, con alternanza e mescolanza di metodologie che tengano in considerazione esigenze, time management, effort ed engagement. Il face to face rimane la modalità più utilizzata (81%) e apprezzata con la più alta soddisfazione per le aziende (55%), anche se quasi 3 rispondenti su 4 hanno poi usufruito di video e moduli e-learning; il 60% non ha mai utilizzato, invece, podcast o sessioni di micro-learning. La soft skill si confermano un bagaglio di competenze essenziali e trasversali per top management e collaboratori (4,19 punti in media in una scala da 1 a 5 di importanza); rinnovato interesse per le hard skill (4,17), messe in stand-by dalla crisi sanitaria e probabilmente non più aggiornate per i cambiamenti sopraggiunti. Le E-skill - competenze tecnico-scientifiche e digitali – raggiungono invece un punteggio di 3,93 su 5, seguite dalle Green skill - competenze in eco-sostenibilità - a 3,42, seppur con crescente interesse.  New management skill (57%), Personal development (54%) e Diffusione della leadership (47%) sono invece i contenuti ritenuti più urgenti dagli intervistati, su cui è quindi necessario investire, seguiti da Sostenibilità e inclusione al 36%.