FARE X BENE - associazione che realizza iniziative per contrastare ogni forma di violenza - e BNP Paribas Cardif, annunciano la ripartenza di Lovvati, un progetto di sensibilizzazione, prevenzione ed educazione alimentare dedicato agli alunni delle scuole elementari e medie. Lanciato nel 2021, dopo il successo ottenuto a Milano, Napoli, Roma e Palermo della prima edizione, quest’anno il progetto coinvolge anche altre 22 città di 10 regioni: Lombardia, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Campania, con l’obiettivo di diffondere la cultura della corretta alimentazione e del benessere in tutto il Paese.

Un progetto parte di un’iniziativa internazionale avviata da BNP Paribas Cardif nel 2021, per prevenire il sovrappeso e l'obesità infantile. Il programma ha già registrato risultati notevoli in tutto il mondo: iniziative in 12 paesi, 1,2 milioni di persone formate e oltre 300 pubblicazioni di prevenzione scientificamente qualificate disponibili. In Italia il programma, a due anni dal suo esordio, ha già coinvolto un totale di 31 scuole, quasi 4000 studenti, circa 500 docenti, quasi 8000 famigliari e 31 esperti tra psicologi e nutrizionisti. Significativi i risultati dell’indagine condotta da FARE X BENE per capire la consapevolezza degli alunni sul tema alimentazione: il 44% considera salutare mangiare 5 pasti alla giornata, la quantità considerata ideale dai nutrizionisti. Dal punto di vista del vocabolario, circa 9 su 10 conoscevano la definizione dei termini sottopeso, normopeso, sovrappeso e obeso. Solo la metà sapeva, invece, cos’è il bodyshaming. Il rapporto emotivo dei bambini con il cibo è risultato, invece, variegato: se da un lato, due terzi (66%) del campione associa al cibo emozioni positive (piacere, gioia, felicità), c’è un 25% che non prova alcun sentimento, e un 7% - composto esclusivamente da bambine - che associa emozioni negative (ad es. fastidio e preoccupazione). In generale, il 64% pensa che tradizioni e cultura d’appartenenza influenzino le proprie abitudini alimentari. È proprio su queste ultime che l’indagine svolta a fine programma ha fatto emergere gli effetti positivi del progetto sui partecipanti, rilevando un maggior consumo di frutta, verdura e pesce e una progressiva riduzione di biscotti e snack.