Si celebrerà, come è ormai tradizione, il 23 marzio, la Giornata del Design Italiano nel Mondo (IDD). Giunta alla sua quinta edizione, la rassegna si svolgerà in 100 città nel mondo e sarà dedicata quest’anno a “Ri-Generazione. Design e nuove tecnologie per un futuro sostenibile“.
Come già nelle passate edizioni, il tema sarà trattato con particolare attenzione alla sostenibilità da 100 “ambasciatori del design italiano£ - architetti, designer, accademici, imprenditori, critici, comunicatori - che presenteranno il meglio del disegno industriale italiano.


La Giornata del Design Italiano nel Mondo (IDD) è un progetto lanciato dal Ministero degli Affari Esteri ed è frutto della collaborazione tra MiC, MiSE, ICE Agenzia, Confindustria, Associazione per il Disegno Industriale (ADI), Fondazione ADI-Compasso d'Oro, Federlegno Arredo, Salone del Mobile Milano e Triennale Milano.
COME EVOLVERÀ IL DESIGN?
La pandemia e la crisi che ha generato hanno messo in forte discussione alcune certezze rispetto alle dinamiche creative e produttive che pensavamo ormai consolidate. In un mondo dinamico e globalizzato, che non conosce confini e che ha bisogno di una nuova idea di modernità per garantire un futuro possibile che sia concretamente sostenibile e responsabile, il Design deve arricchire i propri tradizionali ambiti con nuovi scenari di applicazione che tengano conto delle rapide evoluzioni elettroniche, digitali, robotiche e l'intelligenza artificiale.
QUALI RESPONSABILITÀ DOVRÀ ASSUMERSI IL DESIGN?
Il Design, in quanto disciplina con solide basi tecnico-scientifiche e umanistiche, ha il compito di accompagnare lo sviluppo con attenzione rivolta alle responsabilità: ambientali, sociali, economiche, culturali. Il Design può contribuire a ripensare il futuro. Un nuovo rapporto tra progetto, oggetto e ciclo produttivo e distributivo, grazie anche al ruolo strategico che la disciplina occupa oggi nello scacchiere economico-sociale.
NON ESISTE FUTURO SENZA SPERIMENTAZIONE QUOTIDIANA DEL PROPRIO FUTURO
Innovazioni, tecnologie, nuovi materiali, nuove sfide sono il territorio che il Design, fin dalle sue origini, ha saputo/dovuto interiorizzare nel proprio operato.
UN PROCESSO IN CONTINUA EVOLUZIONE
Il Design è dunque una figura viva, parte della contemporaneità, proiettata verso il futuro, capace di recepire e a volte anticipare i mutamenti globali. Un atteggiamento che vede l’Uomo parte di un complesso multiforme di processi, azioni, reazioni, capace di superare il convenzionale antropocentrismo.
LA GRANDE SFIDA DEL DESIGN
Migliorare la quotidianità delle persone attraverso nuovi stili di vita, poiché il design è il mezzo, la Vita è il fine. In un mondo così forte nella tecnica e così fragile nelle relazioni, il Design si propone come lessico universalmente comprensibile capace di semplificare processi e e tradurli in forme e contenuti comprensibili e condivisi. Il Design come ponte tra le grandi rivoluzioni tecnico-scientifiche e la nostra vita quotidiana; un ponte verso una transizione ecologica dei nostri prodotti ma soprattutto dei nostri stili di vita che sappia coniugare quindi funzionalità e benessere con lo sviluppo sostenibile, riduzione dell’impatto ambientale, anche grazie all’innovazione tecnologica. Il Design è uno strumento strategico che le nuove generazioni hanno a disposizione per poter ripensare il mondo di domani. Questo sarà migliore quanto sarà fondato sull’incontro costruttivo e strutturale tra creatività, inclusività, green economy, nuovi materiali, digitale e recupero della tradizione
DESIGN: UNA RI-GENERAZIONE CONCETTUALE
“Ri-generare“ ha una duplice accezione: punta ai giovani (le nuove generazioni) quali attori della rinascita industriale e post pandemica e, allo stesso tempo, alla riattivazione innovativa dei sistemi, delle pratiche, dei materiali. Si tratta di un concetto che implica l’idea di dare una seconda possibilità e allo stesso tempo che auspica una rinascita.
Il Design, in quanto sistema formato da imprese, progettisti, scuole, distributori, critici, storici, etc., opera all’interno del sistema per eccellenza: la Vita.
Ricostruire un legame tra questi due sistemi, Design e Vita, implica ripartire dagli oggetti tanto quanto dagli spazi, passando per servizi innovativi e città intelligenti.
Riutilizzare, curare, conservare, rinnovare, riciclare: occorre maturare una consapevolezza capace di superare la semplicistica fase di slogan, a garanzia del corretto riconoscimento di valore del progetto, in un’ottica di vera economia circolare.
DESIGN: DIALOGO E COLLABORAZIONE
Il sistema Design diventerà sempre più strategico rispetto alle proprie capacità di dialogo e collaborazione non solo con i propri diretti attori, ma anche coinvolgendo discipline più trasversali e con quelle che regolano la convivenza civile. Il progetto di Design quindi come possibile materializzazione del futuro che in maniera sistemica riesca a concretizzare una nuova idea di modernità.