Il colpo di scena si è materializzato intorno alle 9,30 del 16 gennaio: Josè Mourinho, si legge in un comunicato diramato dalla Roma, è stato esonerato. Sulla panchina giallorossa arriva Daniele De Rossi. Tutti conoscevano le difficoltà incontrate dalla squadra in queste ultime partite, ma pochi potevano davvero immaginare un epilogo così immediato. E la notizia ha fatto il giro del mondo pallonaro.

“Ringraziamo José a nome tutti noi dell’AS Roma per la passione e per l’impegno profusi sin dal suo arrivo in giallorosso – si legge nella comunicazione ufficiale del club capitolino – Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del club, sia necessario un cambiamento immediato. Auguriamo a José e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro”.  Si interrompe così, in modo brusco e traumatico, un idillio durato due anni e mezzo e che ha portato l’allenatore portoghese a vincere sulla panchina della Roma una Conference League e ad arrivare ad una finale di Europa League, costellata dai macroscopici errori di un arbitro che ha impedito ai giallorossi di conquistare il bis europeo. Ma non solo: Mourinho ha avuto il merito di ricompattare l’ambiente, restituendo ad una tifoseria calda ed appassionata l’orgoglio e l’entusiasmo di andare allo stadio. Prova ne sia l’innumerevole serie di sold out dell’Olimpico, con 65.000 spettatori presenti ad ogni match casalingo della Roma. Sul piano più squisitamente sportivo, l’allenatore portoghese ha avuto dunque lo storico merito di regalare ai tifosi capitolini un trofeo (la Conference League, vinta nel 2022) che mancava al club da 15 anni e, al calcio italiano, un alloro europeo che mancava da 12 anni.