Il 77% delle donne nell'UE ritiene che la pandemia di COVID-19 abbia causato un aumento della violenza fisica ed emotiva. Quattro su dieci (38%) affermano che la pandemia ha avuto un impatto negativo anche su reddito, equilibrio lavoro e vita privata (44%) e tempo dedicato al lavoro retribuito (21%). Anche la salute mentale delle donne ha risentito in modo significativo delle restrizioni della pandemia: misure di confinamento e coprifuoco (41%), limitazioni sul numero di persone da poter incontrare (38%). Sono solo alcuni dei dai emersi dal sondaggio specifico dedicato alle donne europee che ilParlamento europeo ha commissionato, in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna dell'8 marzo, per valutare l'impatto della pandemia su vari aspetti della loro vita.

Trasporti, stampa e social media, pagamenti e carte di credito. Negli ultimi giorni vivere in Russia è diventato ancora più complicato a seguito delle decisioni prese dal Governo russo, ma anche da aziende internazionali che hanno aggiunto disagi a quelli provocati dalle sanzioni comminate al paese, in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Il contesto macroeconomico globale è in fase di progressivo consolidamento e prosegue la crescita del commercio internazionale di beni che è tornato su volumi superiori a quelli pre-crisi, ma i rischi all’outlook globale restano comunque significativi. A due anni dalla diffusione della pandemia, le dinamiche di ripresa dei Paesi, sia avanzati sia emergenti, riflettono anche l’andamento delle campagne vaccinali.

“In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittimesono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. In quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria”. Papa Francesco ha rivolto ieri un nuovo “accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate, per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura”.

Due sono le aziende italiane all’interno della neonata B Corp Beauty Coalition, una “coalizione” internazionale di 26 aziende certificate B Corp provenienti dalla beauty industry. Composta da aziende di otto paesi e tre continenti, l’alleanza punta a migliorare gli standard di sostenibilità e a promuovere un cambiamento sistemico e durevole nell’industria della bellezza, migliorandone gli standard di sostenibilità attraverso azioni collettive. La missione della coalizione è quella di consentire maggior collaborazione e scambio tra le aziende, identificare e condividere le pratiche migliori in ambito sociale e ambientale, pubblicare i loro risultati e sensibilizzare i consumatori ad associare la bellezza alla responsabilità.

Il flusso di emigrati verso il Regno Unito registra anche nel 2020 la cifra record di 39mila cancellazioni anagrafiche (+44% sul 2019), dei quali oltre 36mila sono cittadini italiani. Gli emigrati verso il Regno Unito aumentano nel 2016, anno in cui è stato avviato il processo di uscita del Paese dall’Ue, con un picco di 27mila cancellazioni anagrafiche, soprattutto espatri.

L'Anno europeo della gioventù (EYY) 2022 è già iniziato e la strategia UE per la Regione Adriatico e Ionica EUSAIR ha molte grandi attività in arrivo.
Per prima cosa è stato creato un sito web dedicato ai giovani che vivono, studiano e lavorano in Europa, per tenersi informati sulle opportunità e sulle iniziative in corso.

Nell’ultimo decennio si è registrato un significativo aumento delle cancellazioni anagrafiche di cittadini italiani per l’estero (emigrazioni) e un volume di ingressi che non bilancia le uscite (complessivamente 980mila espatri e 400mila rimpatri). Di conseguenza i saldi migratori con l’estero dei cittadini italiani sono negativi, soprattutto a partire dal 2015, con una media di 69mila unità in meno all’anno. Nel 2020 il saldo migratorio con l’estero degli italiani è negativo per 65.190 unità.

Durante il 2021, il Centro di Ascolto e Consulenza 19696 di Telefono Azzurro ha gestito 192 casi con problematiche relative all’area Internet, con una media di 16 casi al mese, con una prevalenza di casi relativi a situazioni di cyberbullismo (28%) e sexting (17%). In più di 2 casi su 10, sono state riferite anche problematiche legate alla salute mentale, principalmente ideazione suicidaria (28%), paure, ansia e fobie (26%), atti autolesivi (23%), depressione (19%). Nel 2021, il servizio 19696 ha aiutato 211 minori in difficoltà: quasi uno su due (46%) nella fascia 11-14 anni e il 38 % nella fascia 15-17. Sempre nel 2021, il Servizio 114 Emergenza Infanzia promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia e gestito da Telefono Azzurro,








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