“Ultimamente penso molto ad Ági, mia sorella minore. Non la vedo da anni. Aveva vissuto a lungo in una città piccola, ai piedi di un monte alto e nero; ora abita con suo marito nella lontana capitale di un Paese straniero. Poiché ci vogliamo molto bene ci scriviamo di rado. L’affetto è forte, non ha bisogno di lettere per essere confermato; nel corso dell’anno le scrivo una o due volte, lei scrive forse cinque o sei volte. Tuttavia ci pensiamo spesso e tendiamo anche l’orecchio l’uno verso l’altra. Pur avendo vissuto insieme appena sette od otto anni agli inizi delle nostre vite, ci conosciamo bene: lei aveva otto anni e io dodici quando ci separammo. Era stata un’infanzia movimentata, c’era stata la guerra, e rivoluzioni ci avevano ballato tutto attorno”.
Il brano che avete letto è tratto da “Il mese dei Gemelli”, l’unica opera in prosa di Miklós Radnóti (Infinito edizioni; 12,00 euro – pag. 96).

 “Irene F. Diario di una borderline – 10 anni dopo“ è il sequel del precedente, fortunato romanzo di Cardi “Irene F. Diario di una borderline”, uscito nella prima edizione italiana nel 2011.   Irene F. Diario di una borderline negli ultimi 10 anni è stato tradotto e pubblicato all’estero (Spagna, Argentina, Canada, Francia) e presentato presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica.

Due ragazzi, un sacchetto di cioccolatini e un vecchio saggio. E poi castelli, foreste, incantesimi e un pizzico di avventura. La storia dei protagonisti, Fabius e Timoclea, parte da Horsky, un piccolo borgo medievale dove i potenti signori che governano sfruttano i contadini. Qui la vita scorre monotona, immobile e rassegnata, ma un misterioso segreto si nasconde tra le alte mura che impediscono l’accesso ai forestieri…

I cosiddetti impropriamente “Ponti Romani” sono ponti che a partire dalla fine del Medioevo furono costruiti e modellati secondo tecniche architettoniche già in uso ai tempi dei Romani. Già nel 1980 il bravissimo studioso della nostra storia, Giuseppe Mondada, aveva pubblicato uno studio su una parte dei “Ponti della Svizzera Italiana”, da quelli antichi, a quelli autostradali e ferroviari.

Il prossimo 26 settembre, dopo 16 anni di governo di Angela Merkel, i tedeschi saranno chiamati alle urne per decidere il partito, o i partiti, alla guida del Paese. Qual è la situazione attuale nella politica tedesca e cosa accadrà nel prossimo futuro? Lo spiega Daniel Mosseri nel libro “Angela e Demoni. La fine dell’era Merkel e le sfide della Germania di domani” (Paesi Edizioni – 128 pagine; 18,00 euro), che ricostruisce la vicenda biografica e politica dell’unica leader rimasta “del mondo occidentale”, come definita dal New York Times, alla fine del governo Obama.

fermatiL’autore ha battezzato questo libro di poesie in dialetto “Fermat chì” per una sola ragione: l’importanza del vernacolo dentro e fuori i limiti delle delimitazioni naturali e artificiali dei nostri territori. I dialetti nostrani parlati nel nostro Paese sono un fatto unico nella storia culturale europea per la loro diversità, pari per interesse alle varietà insite nei vari comprensori dove ambienti e natura la fanno da padroni.

Purtroppo questo sistema linguistico, di ambito geografico limitato, sta scomparendo per la diffusione della lingua italiana ad opera della scuola e dei mezzi di comunicazione di massa. È un fatto un po’ triste se si pensa che i dialetti non sono delle degenerazioni della lingua ma risalgono ad una matrice comune ed hanno, perciò, dignità pari a quella dell’italiano.

Il libro è disponibile in tutte le librerie o online all’indirizzo www.fontanaedizioni.ch

LIBRO LEORapiti si legge questo volume in un soffio di emozioni che scuotono l'anima in un susseguirsi di cambiamenti repentini in un duello sempre eterno: cuore e cervello. Momenti che permettono di immedesimarsi e di tornare a riflettere in profondità su episodi legati alla propria esistenza. Un raccontarsi senza filtri in un dialogo sempre vivo.

“Perché dovremmo sottoporci, di quando in quando, ad una terapia dell’oblio? Perché imparare a dimenticare? Imperativi del genere non entrano in contraddizione con il monito che ci andiamo ripetendo e che ci viene ripetuto ogni giorno su quanto siano fondamentali il ricordo e la memoria? E quali sarebbero i danni della memoria?






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